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GIOACCHINO LAURIA - da "La Basilicata Nel Mondo" (1924 - 1927)

Di distintissima famiglia borghese di San Giorgio Lucano, a sedici anni, per dissesti familiari, Gioacchino Lauria deve emigrare in San Paolo del Brasile, abbandonando i Suoi studi prediletti, ai quali, più che il suo ingegno, aveva consacrato l’anima sua e la sua passione. Purtroppo, in una terra misera e faticosa, com’è la nostra Basilicata, i rovesci domestici della media borghesia non sono infrequenti : e la famiglia di Gioacchino Lauria subì questa sorte.

Suo padre, don Pasquale, lo aveva educato rigidamente, assecondato dalla moglie, donna Francesca Labollita, la quale nulla trascurò per infondere nel figlio suo i germi vitali di una forte educazione. Sia in linea materna, che in linea paterna, Gioacchino Lauria deriva da nobile, distintissima famiglia, ornata di singolari e chiare tradizioni. di signorilità e di intelligenza.

Il suo nonno materno, Gioacchino Labollita da Chiaromonte, guardia generale delle foreste, fu sommo cultore di scienze agrarie, chiaro ed esperto studioso di storia, e letterato fine, dotato di infallibile intuito artistico.

In questa tradizione di nobiltà, di signorilità e di intelligenza, Gioacchino Lauria visse la sua primissima giovinezza e affinò il suo animo, temprandosi alle battaglie della vita, necessariamente complicata e difficile, dei tempi nuovi. Così che quando, a sedici anni, il disastro economico, di cui la sua famiglia fu vittima, lo sospinsero lontano, verso le coste brasiliane, il giovinetto non si sgomentò, ma con animo quanto mai audace e virile, comincio a farsi una nuova esistenza, frutto del suo ingegno e del suo carattere, e della sana educazione ricevuta nella santità delle mura domestiche.

Goacchino Lauria giunse a San Paolo del Brasile nel 1898. E, appena arrivato, 1’irrequietudine del suo spirito nomade lo sospinse nello interno del vastissimo stato, ove rimase per tre anni consecutivi, in qualità di impiegato, presso una grande e florida ditta italiana.

Di questi tre anni, egli profittò per impadronirsi rapidamente, mercè la sua intelligenza pronta e vivace, della lingua e dei costumi del Paese. E quindi, sottraendosi violentemente al fascino melodioso delle praterie infinite, che dovevano nostalgicamente rimembrargli i campi brulli della sua lontana terra natale, egli si recò a San Paolo, città del miraggio, con la speranza di consolidarvi la sua nascente fortuna.

A San Paolo, fornito com'era di solide qualità culturali e di carattere onesto e leale, non gli fu difficile trovar presto da impiegarsi presso una grande casa bancaria. Per due anni diede al suo impiego il fiore della sua intelligenza, della sua attività, della sua proverbiale scrupolosità e d'esattezza. Ma poi, fiero della propria indipendenza e memore del buon sangue, che gli correva dentro alle vene, mettendo a profitto il frutto dei suoi duri risparmi giovanili, si unì in società con un capitalista di San Paolo, insieme col quale fondò una agenzia marittima con un annesso banco di cambia-valute.

Gioacchino Lauria prodigò i tesori del suo ingegno, della sua volontà, della sua infaticabilità, per assicurare la prosperità e lo sviluppo dei suoi affari, nel mondo marittimo e commerciale.

Ma la fortuna non fu seconda allo ardimento del nostro giovane e valoroso comprovinciale; il quale, travolto da una grossa perdita in un affare di cambio e in una impresa industriale, subì tale tracollo finanziario che dovè chiudere la Agenzia Marittima.

Le anime, le tempre veramente forti, si conoscono nella sventura. Le canne piegano all’uragano. Le querci lottano e cantano ai venti e alle tempeste e, dopo la burrasca, più vivamente scompigliano nel sole la forza dei loro rami e dei loro tronchi.

Gioacchino Lauria, come una querce della sua terra di Basilicata, non si lasciò abbattere dalla sventura. Ricominciò il suo lavoro da capo prima come agente di cambio. Questa volta, il suo talento ebbe fortuna, impiego quindi presso la Banca Francese e Italiana. Qui, la sua intelligenza, la sua probità, il suo carattere franco, la sua volontà di lavoro s'imposero in tal modo alla attenta ammirazione dei superiori, che questi lo nominarono alla importantissima carica di Tesoriere.

E Tesoriere della Banca Francese e Italiana di San Paolo del Brasile è ancora oggidì Gioacchino Lauria e la sua opera è tale che torna di grande vantaggio alla Banca e di immenso onore a se stesso.

Egli gode, per competenza e dirittura, per forza morale, la stima generale di tutto il mondo finanziario di San Paolo del Brasile. E Gioacchino Lauria non riposa sugli allori: ma, uomo di fede e di azione, provato dalla sventura e dal successo continua nella sua feconda opera di lavoro e di onestà. E onora se stesso, quelli del suo sangue, e la nobile terra nostra di Basilicata, che gli diede i natali.

- La Basilicata nel Mondo - è fiera di porgergli il suo saluto migliore e bene augurante.

Autore: da "La Basilicata Nel Mondo" (1924 - 1927)

 

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